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giovedì 15 dicembre 2011

La luna...


Il "topos" della luna

La luna ha spesso ispirato i poeti...

Per Saffo, come in seguito per Leopardi,
("Canto notturno di un pastore..."),
e, come vedremo anche per Quasimodo, la luna ha spesso il ruolo di
spettatrice e testimone impassibile di fronte al dolore umano.

Ecco infatti come si rivolge a lei il poeta di Recanati

Alla luna

O graziosa luna, io mi rammento
che, or volge l'anno, sovra questo colle
io venia pien d'angoscia a rimirarti:
e tu pendevi allor su quella selva
siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
il tuo volto apparia, che travagliosa
era mia vita: ed è, né cangia stile,
o mia diletta luna. E pur mi giova
la ricordanza, e il noverar l'etate
del mio dolore. Oh come grato occorre
nel tempo giovanil, quando ancor lungo
la speme e breve ha la memoria il corso,
il rimembrar delle passate cose,
ancor che triste, e che l'affanno duri!

(Giacomo Leopardi)

2 commenti:

  1. In mezzo al vivere frenetico, ci hai offerto uno spazio rigenerante, grazie.
    Di Leopardi a me piace soprattutto questo frammento tratto dal Canto notturno di un pastore errante dell'Asia:
    "Pur tu, solinga, eterna peregrina,
    Che sì pensosa sei, tu forse intendi,
    Questo viver terreno...

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  2. Sai, Hanny, qual è la cosa più bella quando ti piace qualcosa?
    Poterla condividere con qualcuno che sai
    l'apprezzerà perché ha il tuo stesso interesse, la tua stessa passione...

    Del "Canto notturno" questi sono i miei
    versi preferiti...

    "Forse s'avess'io l'ale
    Da volar su le nubi,
    E noverar le stelle ad una ad una,
    O come il tuono errar di giogo in giogo,
    Più felice sarei, dolce mia greggia,
    Più felice sarei, candida luna."

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