Visualizzazioni totali

martedì 29 novembre 2011

...e una ricetta in inglese:



Ecco come deve essere una poesia secondo
Archibald Mcleish:
A poem should not mean
But be





Ars Poetica

A poem should be palpable and mute
As a globed fruit
Dumb
As old medallions to the thumb

Silent as the sleeve-worn stone
Of casement ledges where the moss has grown -

A poem should be wordless
As the flight of birds

A poem should be motionless in time
As the moon climbs

Leaving, as the moon releases
Twig by twig the night-entangled trees,

Leaving, as the moon behind the winter leaves,
Memory by memory the mind -

A poem should be motionless in time
As the moon climbs

A poem should be equal to:
Not true
For all the history of grief
An empty doorway and a maple leaf
For love
The leaning grasses and two lights above the sea -

A poem should not mean
But be


(Archibald Mcleish)


Ars poetica


una poesia dev'essere palpabile e muta
come un frutto rotondo

silenziosa
come i medaglioni antichi sotto il pollice

tacita come la pietra levigata dalle maniche
sui davanzali dov'è cresciuto il muschio

una poesia dev'essere senza parole
come il volo degli uccelli

una poesia dev'essere immota nel tempo
come ascende la luna

lasciare, come la luna abbandona
ramoscello per ramoscello la notte aggrovigliata d'alberi.

lasciare, come la luna lascia dietro di sé l'inverno,
ricordo per ricordo la mente

una poesia dev'essere immota nel tempo
come ascende la luna

una poesia dev'essere uguale a:
non vera

per tutta la storia del dolore
una porta vuota e una foglia d'acero

per l'amore
le erbe reclini e due luci sul mare

una poesia non deve significare
ma essere.


(Archibald Mcleish)

Poesia: una ricetta francese...


Ecco la ricetta di poesia che ci consiglia
Paul Verlaine

Art Poétique

De la musique avant toute chose,
Et pour cela préfère l’Impair
Plus vague et plus soluble dans l’air,
Sans rien en lui qui pèse ou qui pose.

Il faut aussi que tu n’ailles point
Choisir tes mots sans quelque méprise :
Rien de plus cher que la chanson grise
Où l’Indécis au Précis se joint.
C’est des beaux yeux derrière des voiles,
C’est le grand jour tremblant de midi,
C’est, par un ciel d’automne attiédi,
Le bleu fouillis des claires étoiles !
Car nous voulons la Nuance encor,
Pas la Couleur, rien que la nuance !
Oh ! la nuance seule fiance
Le rêve au rêve et la flûte au cor !
Fuis du plus loin la Pointe assassine,
L’Esprit cruel et le Rire impur,
Qui font pleurer les yeux de l’Azur,
Et tout cet ail de basse cuisine !
Prends l’éloquence et tords-lui son cou !
Tu feras bien, en train d’énergie,
De rendre un peu la Rime assagie.
Si l’on n’y veille, elle ira jusqu’où ?
O qui dira les torts de la Rime ?
Quel enfant sourd ou quel nègre fou
Nous a forgé ce bijou d’un sou
Qui sonne creux et faux sous la lime ?
De la musique encore et toujours !
Que ton vers soit la chose envolée
Qu’on sent qui fuit d’une âme en allée
Vers d’autres cieux à d’autres amours.
Que ton vers soit la bonne aventure
Eparse au vent crispé du matin
Qui va fleurant la menthe et le thym…
Et tout le reste est littérature.


(Paul Verlaine)


Arte Poetica

La musica, prima di ogni altra cosa:
e per questo preferisci l’impari,
più vago e solubile nell’aria,
senza nulla in sé che pesi e posi.
E’ necessario poi che tu non scelga
le tue parole senza qualche errore:
nulla è più caro della canzone grigia
in cui l’incerto si unisca al preciso.
Sono occhi deliziosi dietro veli,
è la grande luce tremula del mezzogiorno,
è - in un cielo tiepido d’autunno -
l’azzurro brulichio di chiare stelle!
Perché vogliamo ancor la sfumatura,
non colore, ma solo sfumatura!
Oh, solo essa accoppia il sogno
al sogno e il flauto al corno!
Va più lontano possibile dall’assassina arguzia,
dal crudele spirito e dall’impuro riso,
che fanno piangere gli occhi dell’azzurro
e tutto quell’aglio di bassa cucina!
Prendi l’eloquenza e torcile il collo!
E farai bene, in vena d’energia,
a moderare un poco anche la rima.
Fin dove andrà, se non la tieni d’occhio?
Oh, chi dirà i torti della rima?
Quale bambino sordo o negro pazzo
ci ha plasmato questo gioiello da un soldo,
che sotto la lima suona vuoto e falso?
La musica, ancora e sempre!
Il tuo verso sia la cosa che va via,
che si sente fuggire da un’anima in cammino
verso altri cieli ed altri amori.
Il tuo verso sia l’avventura buona
sparsa al vento increspato del mattino
che va sfiorando la menta e il timo…
E tutto il resto è letteratura.

lunedì 28 novembre 2011

¿Qué es poesía?


Anche Gustavo Adolfo Bécquer
poeta ispanofono, si chiede
che cosa sia la poesia...
e così si risponde:


¿Qué es poesía?


¿Qué es poesía?, dices mientras clavas
En mi pupila tu pupila azul.

¡Qué es poesía! ¿Y tú me lo preguntas?
¡No me lo preguntas más!
Mirate en el espejo, mi querida: Poesía eres tú.
____________________________


- Che cos'è la poesia? - dici mentre fissi
i miei occhi con i tuoi occhi azzurri.
Che cos'è la poesia? E tu me lo domandi?
Non domandarlo più.
Spècchiati, amica mia...
la poesia sei tu!

(Gustavo Adolfo Bécquer)

domenica 27 novembre 2011

Poesia: ingredienti e dosi 2


Anche questa di Giorgio Caproni
sembra una ricetta...

Per lei

Per lei voglio rime chiare,
usuali: in -are.
Rime magari vietate,
ma aperte, ventilate.
Rime coi suoni fini
(di mare) dei suoi orecchini.
O che abbiano, coralline,
le tinte delle sue collanine.
Rime che a distanza
(Annina era così schietta)
conservino l'eleganza
povera, ma altrettanto netta.
Rime che non siano labili
Anche se orecchiabili.
Rime non crepuscolari,
ma verdi, elementari.


(G.Caproni, Poesie)

Poesia: ingredienti e dosi 1


Invece Eugenio Montale ci dà una definizione della poesia
che è quasi una ricetta: fanno sorridere
i suoi versi ironici e scanzonati...

La poesia

L'angosciante questione
se sia a freddo o a caldo l'ispirazione
non appartiene alla scienza termica.
Il raptus non produce, il vuoto non conduce,
non c'è poesia al sorbetto o al girarrosto.
Si tratterà piuttosto di parole
molto importune
che hanno fretta di uscire
dal forno o dal surgelante.
Il fatto non è importante. Appena fuori
si guardano d'attorno e hanno l'aria di dirsi:
che sto a farci?
.

(Eugenio Montale - Satura)

giovedì 24 novembre 2011

Che cos'è la poesia (3)

Una definizione molto incisiva e condivisibile di poesia
ce l'ha data un poeta palestinese:

"Non esiste un’egemonia, un centro della poesia, né una periferia.
La poesia ha messo in atto una sua globalizzazione in cui non esiste
un nord contro sud, non ci sono superpotenze né piccoli paesi.
Esplode come i funghi che spuntano dappertutto, persino sulla sabbia."


Mahmud Darwish, poeta e patriota palestinese.

Che cos'è la poesia (2)



Il concetto di poesia
è stato più volte oggetto di riflessione da parte degli stessi poeti
che hanno sentito il bisogno di spiegare cosa per loro fosse la "poesia"
e quindi di indicarci la loro poetica;
per esprimerlo qualcuno ha usato la prosa
(come ha fatto Pascoli nel suo "fanciullino").
Altri, invece, hanno usato proprio i versi.
Ad esempio Umberto Saba in questa sua composizione
non ci dà la definizione, ma cerca di descrivere
gli effetti positivi della poesia:

Poesia

E' come a un uomo battuto dal vento,
accecato di neve - intorno pinge
un inferno polare la città -
l'aprirsi, lungo il muro, di una porta.
Entra. Ritrova la bontà non morta,
la dolcezza d'un caldo angolo.
Un nome posa dimenticato,
un bacio sopra ilari volti,
che solo vedeva oscuri in sogni minacciosi.
Torna alla strada, anche la strada è un'altra.
Il tempo al bello si è rimesso;
i ghiacci spezzano mani operose,
il celeste rispunta in cielo e nel suo cuore.
E pensa che un estremo di mali un bene annunci.


(Umberto Saba)

Che cos'è la poesia (1)



Quando a scuola iniziamo il percorso - poesia,
le ragazze sono molto interessate,
i ragazzi diffidenti e talvolta annoiati.

Io, per rompere il ghiaccio, mi sono inventata una frase:

"Ragazzi, senza la poesia si vive benissimo,
ma con la poesia si vive meglio!"


Mi ha colpito la definizione che ha dato della poesia
il poeta spagnolo Antonio Gamoneda*:

«La poesia non cambia il mondo.
Ma affina e rende più forti le coscienze»


Ma che cos'è la poesia?

Bella domanda!

E' più facile definire che cosa non è o non può essere poesia...

C'è qualcuno che vuol rispondere alla domanda???
_________________________________________________
* Ha vinto il Premio di poesia Cervantes 2006

lunedì 21 novembre 2011

Il Diario della Nonna

Forse ha proprio ragione Foscolo quando sostiene che solo la

poesia può rendere immortali e fare in modo che persone e personaggi

vissuti in tempi anche molto lontani riescano ancora a dialogare con noi,

a farci avvertire ancora la loro voce, la loro presenza...

Un esempio?

Ce lo fornisce Andreas, che ha trovato il diario di

sua nonna, sulle pagine del quale le amiche,

(siamo agli inizi del '900, a Basilea),

solevano fare un disegno e trascrivere una poesia.

Leggiamone una pagina...


E per quelli, come me,che non conoscono il tedesco,
ecco la bella traduzione che ne ha fatto Andreas...

Due sono le vie,
Per le quali l’uomo
Si innalza alla virtù,
Dove una ti si chiude,
ti si apre l’altra.
Operando la ottieni se sei fortunato,
Sopportando se sei sofferente.
Beato colui che benevolo destino
conduce su entrambe!

(Schiller)

Per ricordare una tua compagna di scuola
Anny Aberle
Basilea, 17 marzo 1907

__________________________________

Non vi sembra quasi di sentire il profumo di quei rami di pesco (o di melo???),
e di sentire le voci e le risate argentine delle amiche di "Nonna Speranza"???
(MAP)