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giovedì 15 dicembre 2011

O falce di luna calante...

Anche D'Annunzio subisce il fascino della luna, che fin dall'antichità è stata identificata con una divinità femminile,Iside per gli Egizi, Artemide per i Greci, Diana per i Romani...
e in questa lirica il poeta abruzzese raggiunge una musicalità impareggiabile!





O falce di luna calante
che brilli su l’acque deserte,
o falce d’argento, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!

Aneliti brevi di foglie,
sospiri di fiori dal bosco
esalano al mare: non canto non grido
non suono pe ’l vasto silenzio va.

Oppresso d’amor, di piacere,
il popol de’ vivi s’addorme...
O falce calante, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!

(Gabriele D’Annunzio)

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