X X X X X
X X X X X X X
X X X X X
La forma dovrebbe cercare di rispettare quella classica di tre versi di cinque, sette e ancora cinque sillabe, o per lo meno mantenersi su una struttura di tre linee, di cui la prima corta, la seconda lunga e la terza nuovamente corta.
Un titolo non è mai necessario perché andrebbe in conflitto con la natura minimalista dell'haiku.
La punteggiatura va usata con sapienza per eliminare ambiguità e scandire le pause; le maiuscole usate secondo le regole della prosa, per i nomi propri e dopo il punto.
Ovviamente queste regole devono essere elastiche: infatti è meglio scrivere un haiku che non rispetti i limiti di lunghezza ma che sia evocativo piuttosto che scrivere uno perfetto dal punto di vista formale ma piatto o noioso.
Ed ora un haiku del grande maestro Basho:
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAJD5zuBuCXszc2HJoc4TB9ucgr2pT3d8_hJZarVBRP_SCq1VKwrPQb3HUgwQyp-0c46rnC807HlNx9wyyIofe0BhRZYVnQsgHsjRqNPaB1_Nkq4FXb4oNxbRnkbN-dfaTe362IcUXQGlk/s320/maestri_basho_acqua.jpg)
furu ike no
kawatsu tobikomu
mizu no oto
Nel vecchio stagno
una rana si tuffa.
Il rumore dell'acqua
Nessun commento:
Posta un commento